Da mesi le indiscrezioni parlavano di nuovi Mac con processori Apple, e la conferenza del 10 novembre ha sbalordito con il suo debutto. Apple Silicon, così ha chiamato Apple una famiglia di chip che ancora non ha un nome. Sarà una famiglia: come iPhone e iPad hanno i chip A, siamo arrivati all’A13 sull’iPhone 11, e gli Apple Watch hanno i processori S, i Mac avranno un loro processore con una loro sigla.
Durante il keynote Apple ci ha raccontato in pochi minuti cosa vuol dire usare “Apple Silicon” al posto di Intel, concentrandosi su quello che forse è l’aspetto più delicato: la migrazione di tutto il reparto applicativo e la retrocompatibilità con tutto quello che esiste oggi.
Ogni volta che si cambia piattaforma, spingere gli sviluppatori a spostarsi sulla nuova richiede fatica e servono argomenti molto convincenti: riscrivere parzialmente una intera suite applicativa è un costo non indifferente, sia in termini economici sia in termini di tempo. Non solo, Apple sta chiedendo ai suoi sviluppatori un grande sacrificio, perché questo divorzio da Intel suona al momento più come una convivenza: Intel non verrà affatto abbandonata.